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al testo di Amina Narimi
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così, mi lascio avvolgere, nel shirvan, come un sudario per non toccarmi gli occhi col Moloch di cemento. Esco, a notte, tra gli antenati nella caccia selvaggia,tra le belve contro i sabba e lo sbattezzo. E' tempora d'inverno, e dischiude la mia saliva l'olio la creta dei segreti messi tra gli alberi, si allarga la corteccia, il fondo livido che la bambina vi soffiò in ginocchio,sopra l'erba quando a vent'anni si incontrò con i morti e non sapeva di pregare |
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